domenica 28 giugno 2015

Rodengo Saiano (Brescia) - 5 luglio 2015 - Campionato italiano regolarità d'epoca










































Domenica 5 luglio 2015

Rodengo Saiano (Brescia) 
Campionato Italiano

13a Regolarità d'epoca della Franciacorta

Trofeo Testori
 

 



L'enduro odierno, l'indimenticata regolarità di un tempo: domenica 5 luglio il motoclub RS'77 di Rodengo Saiano organizza una giornata di gara, valida quale quinta prova del campionato italiano riservato alle moto d'epoca del Gruppo 5; questa prova franciacortina sarà valida anche per la classifica del Trofeo Testori.
Come un tempo - e cioè come nei primi anni Settanta - sui duri e selettivi percorsi della regolarità bresciana, torneranno quelle motociclette (Ktm, Puch, Swm, Ancillotti, Gilera, Morini, Hercules, ecc.) che proprio in quegli anni richiamarono tantissimi appassionati sui percorsi della mitica "12 ore della Franciacorta", gara clou della stagione regolaristica italiana.
Oggi l'enduro ripete le fatiche e lo spettacolo della regolarità di un tempo ma, ovviamente, le motociclette moderne sono ben più veloci, più sicure, più estreme e hanno forse diminuito quel gap prestazionale che in quegli anni faceva del pilota regolarista un vero campione di tecnica, di tenacia, di resistenza.
Per la gara di domenica 5 luglio il motoclub RS'77 ha allestito un percorso di gara che prevede due prove speciali: un "cross test" tracciato alla Monticella (località tra Rodengo Saiano e Passirano) e una classica prova "in linea" nella zona del Centro Sportivo di Villa, frazione di Monticelli Brusati; le speciali cronometrate saranno ripetute tre volte e cioè a ogni tornata del giro previsto dalla tabella di marcia.
Sono attesi al via di questo nuovo appuntamento dell'Italiano riservato alle moto d'epoca circa 250 piloti e anche in questa gara ci sarà l'occasione di osservare in azione (e da vicino) quelle moto che negli anni Settanta fecero grande l'industria italiana, austriaca e tedesca delle moto da fuoristrada: prima salirono sempre su podio i quattro tempi Gilera, Morini, Guzzi e Laverda che lasciarono poi il blasone - ma solo in parte - alle forti Ktm, Puch, Hercules e Dkw che proprio agli inizi degli anni Settanta pensionarono il glorioso motore a quattro tempi in favore di quei monocilindrici (soprattutto Sachs) dalla elevata ed immediata potenza. 
     Luca Scarpat







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